Articoli curiosi

La personificazione della morte: un personaggio secolare

Quella della morte nelle vesti di una figura ben precisa, è esistente fin dall’antichità, soprattutto nella mitologia e all’interno dei racconti popolari. Spesso rappresentata con una forma umana o come un personaggio inventato, la raffigurazione delle morte è tra le più diffuse all’interno dell’immaginario collettivo. Uno scheletro che esibisce una falce, spesso vestito con un saio nero, con un mantello provvisto di cappuccio o con un mantello. I temi più comuni attraverso i quali la morte viene raffigurata sono gli scheletri che danzano in presenza di esseri viventi, scheletri che sono armati di falce che rappresentano diverse categorie sociali di persone. Un tipo di rappresentazione in cui la morte è molto presente è quello del Giudizio Universale, spesso correlata direttamente alla narrazione dantesca della Divina Commedia. L’iconografia del Giudizio Universale, a partire dal XII secolo cambia notevolmente diventando un vero e proprio giudizio individuale. L’essere umano infatti al momento della morte acquista una sua personale coscienza, attraversando la morte e concependola come una questione collettiva.

Nella mitologia greca e romana

All’interno della storia della mitologa greca e romana, a personificare la morte è Tanato, il cui nome deriva direttamente da Tanatofobia, ovvero la paura della morte. Questo personaggio è sempre stato rappresentato come un nemico implacabile del genere umano, odioso per tutti gli immortali. Tanato era considerato come un personaggio dal cuore di ferro e le cui viscere erano fatte di bronzo e il mondo greco ha sempre rappresentato questo personaggio come un giovane o un vecchio provvisto di ali, ereditati dalla madre della notte insieme alla torcia capovolta, e barba. Delle volte è stato rappresentato sotto la figura di un bambino nero con i piedi storti o addirittura incrociati, simbolo di imbarazzo per tutti i corpi che si trovano nella tomba.
Conoscere le varie raffigurazioni della morte è un bel modo per familiarizzare con un tema che in realtà tocca tutti allo stesso identico modo. Le pompe funebri a Roma Funerali Roma sanno bene come simpatizzare con questo tema che cercano in ogni modo di alleggerire attraverso una strategia comunicativa adatta in caso di perdite affezionate. Rappresentare la morte e raccontarla, in fin dei conti non sono poi così diversi, in quanto approcci al tema, per cui affidarsi ad un team esperto in casi di decessi, è un buon modo di affrontare la morte.

La mitologia Giapponese

Se ci discosta un attimo dalla tradizione europea, è facile parlare del mondo buddista. In questa cultura la morte è impersonata da Enma Ou, simile ad Ade, che decide se i morti devono recarsi all’inferno o in paradiso. I testi religiosi parlano anche del Takama, una terra dei morti in cui regna la Dea Izanami, capace di prendere le anime di mille persone ogni giorno. Izanami è chiamata anche grande Dea dello Yomi, ma non viene puntualizzato come entra a far parte di questo mondo mitologico.