Motori

Meno incidenti stradali in Europa ma non in Italia

Incidenti stradali reatoBasta dare un’occhiata ai dati dell’Osservatorio europeo per capire il nostro secondo posto nella classifica nera dei morti sulle strade.

La causa principale è l’uso del cellulare alla guida, 25% dei casi. Segue la tendenza italiana di superare il limite di velocità consentito, 20% , che in gran parte d’Europa si ferma al 10.

A questo punto ci si domanda: «Sarà una questione di cultura?» No, la risposta è meno filosofica. In molti Stati Europei vengono adottate da tempo valide strategie contro la mortalità stradale.

In Europa

In Olanda le strade sono classificate in base ai limiti di velocità: sotto i 30 Km ciclisti, pedoni e auto possono circolare insieme, altrove hanno corsie dedicate.

In Inghilterra si contano 28 vittime per milione di abitanti: gli incidenti sono diminuiti del 42% grazie al sistema della patente a punti, all’aumento dei controlli con l’etilometro e alle colonnine ai margini delle strade che verificano la velocità.

In Belgio i proventi delle contravvenzioni sono utilizzati per incrementare i controlli ed aggiornare la cartellonistica ogni anno.

In Austria chi provoca un sinistro stradale deve seguire poi un corso di rieducazione alla guida.

In Portogallo gli incidenti si sono dimezzati con il pagamento immediato della multa tramite Pos: se l’automobilista dovesse rifiutarsi scatta il sequestro della patente e dell’auto.

Si prenda esempio dagli Stati Uniti: per disincentivare l’uso del cellulare alla guida gli scienziati stanno sperimentando nuovi sistemi che lasciano sms e chat in stand-by fino a quando si scende dalla vettura.