Salute

27 dicembre 2020: col VaxDay, l’Europa prosegue la sua battaglia contro il Covid

Il 27 dicembre 2020 sarà una data che, con ogni probabilità, resterà nei libri di storia: in tutta Europa, infatti, si celebra il VaxDay, il giorno in cui tutti i paesi dell’Unione Europea iniziano il loro programma di vaccinazioni anti-covid. Le uniche eccezioni sono rappresentate dalla Slovacchia e l’Ungheria, che hanno dato il via alle prime vaccinazioni con 24 ore d’anticipo, il 26 dicembre 2020.

Un momento storico per tutti i paesi facenti parte della comunità europea, che hanno vissuto un’annata a dir poco da incubo, con il nostro paese che, purtroppo, ha fatto ufficialmente da apripista alla comparsa del virus nel Vecchio Continente, nonostante lo stesso, come dimostrato da alcuni studi effettuati negli scorsi mesi, è giunto in Europa per la prima volta sul suolo tedesco.

In Spagna la prima vaccinata è una novantaseienne castigliana

Le prime cinque persone italiane a sottoporsi al vaccino appartengono al settore medico, che, a ragion veduta, sarà coinvolto in via prioritaria nella campagna di vaccinazione che partirà nelle prossime settimane nel nostro paese: le dottoresse Alessandra Vergari, Maria Rosaria Capobianchi e Alessandra d’Abramo, oltre agli infermieri Omar Altobelli e Claudia Alivernini.

Scelta molto particolare, invece, quella effettuate dalla Spagna, altro paese duramente colpito dalla pandemia: la prima persona, in questo caso, è stata un’arzilla novantaseienne, Araceli, al quale è stato somministrato il vaccino nella residenza per anziani a Guadalajara in Castiglia La Mancia.

La possibilità di vaccinarsi già alla fine di questo nefasto 2020, era considerata utopistica sino a soli pochi mesi fa. A tal punto che l’annuncio effettuato dalla Pfizer lo scorso novembre, quando fu comunicata al mondo la scoperta di un vaccino con un’efficacia addirittura del 90%, ha creato grande stupore nel mondo della società civile.

Uno stupore senza alcun dubbio positivo, visto che le persone, finalmente, vedono all’orizzonte la possibilità di tornare alla vita di sempre: ritrovarsi con parenti e conoscenti in un locale pubblico, giocare a calcetto con gli amici, poter stringere nuovamente la mano e, perché no, effettuare incontri amorosi con la propria amata o le professioniste dell’eros come le trans Cuneo o le escort Asti, solo per citare due dei mille esempi che si potrebbero fare.

ISS: bene il vaccino, ma la battaglia è ancora lunga

Anche l’Istituto Superiore di Sanità ha affermato quanto questo VaxDay rappresenti, simbolicamente, una sorta di rinascita per milioni di italiani: “Con la possibilità di vaccinarsi arriva un’arma fondamentale nella lotta all’epidemia, che va ad aggiungersi a quelle di cui già disponiamo, a partire dal distanziamento sociale, dall’uso delle mascherine e dall’igiene delle mani. Queste misure infatti non possono essere abbandonate prima che sia vaccinato un numero sufficiente di persone a creare un’immunità di comunità

Le parole della massima istituzione sanitaria italiana, tuttavia, fanno intendere come la lotta al covid sia ancora lunga ed irte di insidie. E le prime vaccinazioni non possono far venir meno tutte quelle misure fin qui adottate, che spesso sono risultate di fondamentale importanza nella battaglia contro il coronavirus.

Le immagini di marzo ed aprile, come quella dei carri militari che portavano fuori da Bergamo – la città più colpita al pari di Brescia dalla forza deflagrante del virus durante la prima ondata, le bare di centinaia di morti – devono restare un monito per tutti noi, chiamati a rispettare pedissequamente quanto disciplinato dalle autorità sanitarie.

Non sono stati casuali, in tal senso, alcune scelte effettuate dai vertici sanitari del nostro paese. L’automedica partita in direzione di Codogno, luogo simbolo della pandemia nel nostro paese e, più in generale, del Vecchio Continente (qui fu diagnosticato il primo caso di covid 19 in Europa), è un emblema di come quanto vissuto negli scorsi mesi non debba finire nel dimenticatoio.