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Bandiera Germania: colori, storia e curiosità

La Germania è una delle nazioni protagoniste della storia europea, e così è anche la sua bandiera: l’avrete vista sventolare durante le Olimpiadi e sulle facciate delle ambasciate, o l’avrete incontrata durante un viaggio in Germania, o magari fuori dall’aeroporto.

Caratterizzata da bande orizzontali di colori inconfondibili – nero, rosso e giallo oro – la bandiera tedesca è diventata ufficialmente il vessillo nazionale solo nel 1949, dopo la caduta del regime nazista.

Andiamo a scoprire il significato della bandiera della Germania e la sua storia difficile.

Il significato della bandiera tedesca

La bandiera tedesca, così come la conosciamo, è stata creata nel 1800 dal gruppo dei patrioti che volevano uno stato unitario: il vessillo, infatti, nasce proprio come simbolo di unione per tutti gli stati che, in quell’epoca, componevano la Germania, ed era esposta clandestinamente contro il volere dei regnanti locali.

Sul perché i patrioti scelsero proprio il nero, il rosso e il giallo oro come colori rappresentativi della Germania ci sono pareri contrastanti.

Le ipotesi più accreditate sono due: alcuni sono convinti che l’idea nasca dagli stendardi del Sacro Romano Impero, che avevano due aquile nere con becco e artigli rossi e il capo oro.

Altri, invece, sono certi che i colori vengano dalle uniformi dei soldati che avevano difeso la patria durante le guerre napoleoniche: erano i così detti “Lützowsche Freikorps“, considerati dei veri e propri eroi per essersi volontariamente uniti all’esercito per combattere contro i francesi.

La storia della bandiera tedesca

La storia della bandiera tedesca è piuttosto turbolenta e travagliata: come accennato, fino a metà del 1800 la Germania era suddivisa in tanti piccoli stati, alcuni autonomi e altri no.

Solo nel 1848 nacque un movimento nazionalistico: questo aveva lo scopro di creare una sola nazione, e proprio per questo creò una sola bandiera che rappresentasse tutti, ovvero il vessillo che conosciamo fatto da tre bande orizzontali nero, rosso e giallo oro.

Questa bandiera nazionalista sventolerà ufficialmente, per la prima volta, sul Reichstag di Berlino dopo la fine della prima guerra mondiale, ma i guai della bandiera non sono terminati.

L’avvento di Hitler e la salita al potere del partito nazista, infatti, provocarono rapidamente la caduta del simbolo nazionale, a favore della bandiera ufficiale del nazismo, la tristemente celebre svastica nera su campo rosso.

Quando cadde il nazismo, ancora si incontrarono problemi per la bandiera nero-rosso-oro: la Germania, infatti, si trovo divisa in due a causa della spartizione effettuata dagli alleati vincenti, e questo porto chiaramente alla creazione di nuove bandiere.

A Ovest si trovava la Germania controllata dagli Americani, che mantenne la bandiera tricolore, mentre a Est dominava l’Unione Sovietica, che a sua volta creò un vessillo tutto suo, aggiungendo ai colori noti simboli come il martello, il compasso e le due spighe di grano.

Fu solo nel 1990, quando la Germania fu definitivamente unificata una volta per tutte, che decaddero tutti i simboli passati e venne adottata, come bandiera ufficiale, il vessillo che oggi conosciamo.