Economia e trading

Aprire una partita Iva: cos’è, quanto costa e a chi conviene

Aprire una partita Iva di solito ha una semplice burocrazia alle spalle. Tuttavia, per non incorrere ad errori comuni dettati dall’inesperienza, in termini di fisco, dei futuri commercianti e/o erogatori di servizi autonomi,  bisogna conoscere un po’ meglio di cosa si tratta e a chi conviene soprattutto.

La partita IVA: cos’è e quali sono le percentuali

Va precisato che il termine IVA sta per “imposta sul valore aggiunto” e ciò sarebbe a dire quella tassa che tutti paghiamo per aver usufruito di un determinato servizio o per aver acquistato della merce. Secondo la tabella in vigore in Italia nel 2018 abbiamo principalmente tre aliquote (percentuali) principali:

  • il 4% viene applicato a generi alimentari e altri prodotti di primaria importanza, come quelli alimentari e agricoli (per questo viene chiamato anche aliquota minima);
  • l’11%, aliquota ridotta, viene applicata a prodotti e servizi del settore turistico e alberghiero (hotel, esercizi di ristorazione e quant’altro);
  • il 22%, l’aliquota ordinaria, si paga sul resto dei prodotti e servizi.

Ciò che è esente dal pagamento dell’IVA sono le visite sia in edifici pubblici che in studi medici privati.

Come si apre, allora, la partita IVA?

Non si tratta di una decisione semplice ma, in genere, bisogna recarsi dal proprio commercialista per capire come meglio muoversi in tale ambito. Generalmente, bisogna pensare al volume del vostro guadagno, come libero professionista, che voi siate artigiano o grafico; per cui se si tratta di un reddito percepito davvero minore ai 15.000 € annuii, non conviene affatto. Se invece fate parte dei fortunati professionisti che superano questo scaglione, Ecco cosa dovete fare:

  1. Prima di avviare qualsiasi cosa, fate un bilancio dei punti di forza e di debolezza del vostro business, contando anche le opportunità e le possibili minacce. Insomma fatevi una lista dei pro e dei contro;
  2. Confrontarsi con il proprio commercialista per valutare costi e spese: una volta fatto ciò potete aprire la partita IVA, sempre che vi venga consigliato o meno.
  3. Decidere di procedere nell’iter come regime forfettario o ordinario. Provate a informarvi comunque quali sono i vantaggi e gli svantaggi di entrambi: con il regime forfettario si possono avere dei collaboratori occasionali o dipendenti, per i quali si spende meno dei 5 mila € lordi e all’anno e si è, inoltre esonerati dalla dichiarazione dei redditi trimestrale, o annuale; con il regime ordinario si può comodamente avere dipendenti e collaboratori senza alcun limite, come pure nei ricavi e le esportazioni.
  4. I tempi di attesa sono brevi: una volta che avrai presentato tutta la documentazione necessaria (o il tuo commercialista lo ha fatto per te) ti verrà assegnata una partita entro 24 ore, con tanto di ricevuta di accompagnamento. La partita IVA rimarrà sempre uguale da quel momento, a meno che non si decida di chiudere l’attività.
  5. Questi tempi valgono per i liberi professionisti, mentre chi crea una ditta individuale deve comunicare la sua decisione al Comune e alla Camera di Commercio.