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Fazzoletto da taschino: quando portarlo e come abbinarlo

Per avere un look raffinato, che sia ugualmente senza tempo ma anche moderno e originale, gli accessori fanno tutta la differenza. Uno dei più utilizzati e immancabili, soprattutto per gli eventi speciali, è il fazzoletto da taschino, chiamato anche pochette: è il tocco speciale dei completi da uomo, un capo di classe che è indispensabile avere nel proprio guardaroba.

Se in passato aveva una funzione più pratica, per gli uomini moderni, ormai, la pochette è più che altro un elemento di stile, usata soprattutto per spezzare i colori scuri degli abiti eleganti indossati nelle occasioni speciali.

In realtà però, se s’impara ad abbinarlo correttamente, questo accessorio può essere un piacevole vezzo da sfoggiare ogni volta che si indossa una giacca.

Come si sceglie il fazzoletto da taschino perfetto

Scegliere la pochette perfetta non è un’impresa impossibile, a patto che si conoscano le regole base dell’eleganza maschile. Il dress code per le occasioni più formali ci dice che il fazzoletto da taschino deve essere di cotone bianco a tinta unita, mentre per le altre occasioni eleganti la buona regola è quella di scegliere una tinta unita solo in caso la cravatta sia già a righe o fantasia, per evitare di caricare troppo il look.

Oltre al classico bianco, i colori più diffusi sono il rosso o il blu, ma i più disinvolti possono anche giocare a creare un contrasto armonico con la cravatta andando a seguire sempre la regola dei colori complementari, così da ottenere un risultato generale piacevole alla vista.

Molto dipende, quindi, dal tipo di cravatta o papillon che indossate: se questi elementi sono a tinta unita, la pochette è meglio che abbia una fantasia in grado di spezzare il look, mentre se la cravatta o il papillon sono già stampate a fantasia, meglio optare per un fazzoletto a tinta unita che bilanci l’effetto finale.

Per quanto riguarda il tessuto, per le cerimonie e gli eventi eleganti di solito di predilige la seta, perfetta con i completi scuri e molto comoda per realizzare le pieghe più elaborate e voluminoso. Il cotone è più rigido e si presta per pieghe che non devono afflosciarsi, mentre il raso è molto particolare ma rimane una scelta rischiosa a causa della sua lucidità molto vistosa.

Fazzoletto da taschino: metodi per piegarlo

Anche per quanto riguarda le tecniche per piegare il fazzoletto da taschino, esistono tanti metodi diversi:

– A quadrato. Detta anche “piega presidenziale”, è la più semplice in assoluto, fa sporgere dalla tasca un lembo di tessuto molto piccolo ed è adatta alle occasioni molto formali.

– A punta. In questo caso il fazzoletto si piega a rombo, e poi si piega in modo che una o più punte vadano ad uscire fuori dal taschino.

– A sbuffo. Il fazzoletto viene sistemato in modo che dal taschino esca una sorta di nuvoletta di tessuto. Per realizzarla è perfetta la seta, morbida e facile da modellare.

– A rosa. Per i veri esteti c’è questa piega che è una versione evoluta della piega a sbuffo, dove la nuvoletta di stoffa viene lavorata e girata per farla somigliare a una rosa.

– A portafoglio.  È una delle pieghe più complesse, e il risultato finale è quello di avere un piccolo cono con piega al centro, che viene riposto nel taschino.