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Tutto quello che non sai sull’Arcobaleno

Siamo abituati ad osservare l’arcobaleno come una manifestazione di colori nel cielo a seguito di un temporale. Il fenomeno ottico e meteorologico, dovuto all’arcobaleno, produce uno spettro di luce al momento dell’attraversamento del Sole verso le gocce d’acqua sospese a seguito della pioggia o di un temporale.

Lo spettro di luce si suddivide in lunghezze d’onda visibili, ma anche non visibili attraverso l’occhio umano. L’origine del termine legato all’arcobaleno deriva dal latino, tradotto letteralmente in ‘arco piovoso’. Ma quali sono le curiosità su questo fenomeno ottico meteorologico meno conosciute? All’interno dei paragrafi successivi andiamo ad approfondire tutte le caratteristiche dell’arcobaleno, osservato e studiato fin dall’antichità.

Formazione degli arcobaleni e caratteristiche

L’arcobaleno viene studiato e osservato fin dall’antichità, motivo per il quale la maggior parte dei detti popolari riconduce la sua formazione direttamente alla capacità di sopportazione legata al maltempo. Al momento delle gocce d’acqua rimaste in sospeso, attraversate dalla luce, si crea nel cielo uno spettacolo di colorazioni differenti riassunte nel nome di arcobaleno. 

Il fenomeno si verifica a seguito della pioggia, del temporale, in prossimità delle cascate o della nebbia. Ogni singola gocciolina rappresenta un prisma ottico all’interno della formazione visibile dei colori dell’arcobaleno. I colori dell’arcobaleno vanno dal bianco al rosso, al violetto, risultato di un differente angolo d’entrata della luce a contatto con l’aria. La distribuzione dei colori appare in realtà continua, seppur all’occhio umano l’arcobaleno si mostra suddiviso in strisce.

Visivamente siamo portati a distinguere numerosi colori all’interno di un arcobaleno. In realtà, a seguito di studi compiuti anche dai più grandi studiosi della storia, il fenomeno non presenterebbe un numero preciso di colori sempre presenti. La maggior parte delle colorazioni rese visibili dall’arcobaleno si suddividono in: rosso, verde, giallo, blu e viola. 

La presenza dell’arcobaleno si rende sempre opposta alla luce del Sole, visivamente verso la parte nel cielo interessata dalla pioggia e mai verso la luce solare. A seconda del riflesso della luce possono verificarsi anche i cosiddetti fenomeni meteorologici a doppio arcobaleno, in grado di formare un secondo arco simile al primo. In natura esistono anche gli arcobaleni di fuoco che non hanno nulla in comune con le forme originarie di tali manifestazioni.

Questa variante d’arcobaleno si verifica attraverso archi circumorizzontali, in grado di verificarsi in determinate condizioni meteorologiche e latitudini. I colori dell’arcobaleno compaiono anche all’interno degli striscioni LGBT, la comunità di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender, ideata per la prima volta nel 1978 da Gilbert Baker.